MDM Studios

FOTOGRAFIA PUBBLICITARIA 

Le ombre

Ciao a tutti, eccoci a riprendere il nostro discorso sulle varie tecniche di fotoritocco.

 

Oggi parliamo di ombre.

 

L'ombra e/o il suo riflesso è quello che, per il nostro cervello, indica che ciò che stiamo guardando si trova QUI ed ORA e che non è un'immagine fluttuante su uno sfondo X. 

 

Nello Still-life, la questione ombre è quasi sempre sottovalutata poichè: "tanto poi devo scontornare.."; ma spesso poi capita che il cliente, una volta inserita l'immagine nel contesto stabilito, chieda al fotografo (o, ancora peggio, al suo grafico) di inserircela; e qui ci viene incontro la post produzione che ci fornisce tecniche molto semplici che, se usate con molta attenzione, ci permettono ricrearla in maniera artificiosa... ma spesso con risultati pessimi.

 

Le ombre, invece, sono una caratteristica molto più complessa perchè non ci si sofferma mai a sufficienza a studiarle.

 

Quando si parla di un'ombra, in realtà, si sta parlando di 4 elementi che la costituiscono:

 

  • il CONTATTO: ovvero il punto in cui l'oggetto tocca il piano d'appoggio (in questo punto l'ombra è sempre molto intensa, quasi nera);
  • la DIREZIONE DELLA LUCE che investe il soggetto, genera un'ombra nella direzione opposta;
  • le INFLUENZE AMBIENTALI determinate dalla prossimità del nostro oggetto ad altri (che magari sono pure colorati)
  • la sua TEMPERATURA (se ci avete mai fatto caso, a seconda dell'ora in cui ci troviamo l'ombra che proiettiamo tende più all'azzurro o al rossastro).

Notate, ad esempio, in questa bellissima immagine scattata con il mio telefono, come le 2 ombre generate da 2 differenti sorgenti luminose abbiano tonalità tanto differenti.

 

(p.s. i colori della foto sono volutamente accentuati per farvi capire meglio)

 

Questo accade perchè la luce frontale, costituita da una lampada artificiale vicina al soggetto, ha una tonalità calda, mentre la luce che proviene da dietro, è quella naturale che proviene dalla finestra e, chiaramente, ha una tonalità molto più fredda.

Nello Still-life, effettivamente, sono sufficienti soltanto i primi 2 elementi ma, visto che tutto il mio discorso è legato alla creazione di un Composit ho pensato fosse bene ricordarli tutti.

 

Ad ogni modo ricreare un'ombra che soddisfi pienamente il nostro inconscio è veramente un lavoro molto impegnativo, per questo, io ho deciso di abbandonare, laddove possibile, la "ricreazione" delle ombre e di seguire un'altra strada ovvero: USARE SEMPRE L'OMBRA ORIGINALE.

 

Se poi vorrete vi spiegherò in un altro articolo come riprodurre un'ombra fedelmente tenendo conto dei 4 elementi di cui sopra, ma non qui e non oggi.

 

Ora vediamo invece come...

 

...sfruttare le ombre esistenti

 

 

Che si tratti di un oggetto sopra un piano o di un personaggio da inserire in un Composit, l'importante è sempre usare unfondale omogeneo bianco.

N.B. Naturalmente per quanto riguarda un personaggio da inserire in un contesto la faccenda è molto più complessa: bisogna innanzitutto scattare la foto del contesto stesso, e poi riprodurne ATTENTAMENTE l'illuminazione sul nostro set! In questo modo le luci che lo colpiscono e le ombre che esso proietta, saranno in perfetta armonia con l'ambiente in cui verrà inserito.

Una volta scattata la foto al nostro oggetto, la cosa più importante è che lo tutto lo spazio che lo circonda sia BIANCO PURO (255, 255, 255), solo allora possiamo tranquillamente:

 

1. duplicare il nostro livello, scontornarlo e lasciarlo lì tranquillo nella posizione più alta dei nostri livelli, disattivarne la vista;

 

2. selezionare e duplicare SOLO la parte in cui è presente l'ombra 

 

3. impostare il suo metodo di fusione su "Motiplica" che, come vi avevo già spiegato la volta scorsa, fa in modo che tutto il bianco presente in quel fotogramma risulti trasparente:

A questo punto il nostro oggetto è scontornato, arrichito dalla sua ombra ORIGINALE, e pronto da inserire nel suo contesto, che sia un qualsiasi colore o una qualsiasi foto!

N.B. perchè la "magia" avvenga, bisogna tenere ben presente che il file in questione deve essere salvato in un formato quale TIFF o PSD in modo che mantenga i livelli separati e "funzionanti". Diversamente, un file PNG, anche se più leggero, non consente al metodo di fusione di fare il suo mestiere e la parte in cui il bianco doveva "sparire" non lo fa rendendo vani tutti i miei sforzi per spiegarvi questa cosa! :D

Bene, con questo articolo, si conclude la serie di "lezioni" che introducono al fantastico mondo del Composit. Ora stà alla vostra fantasia mettere in pratica queste tecniche per creare le vostre immagini e renderle molto più realistiche anche quando si tratta di semplici fotomontaggi.


a presto

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